Osteoporosi
È una malattia dello scheletro, caratterizzata da alterazioni della qualità e della quantità di osso, che lo rende più fragile e quindi maggiormente predisposto al rischio di fratture.
Le sedi più interessate da eventuali fratture sono le vertebre, il femore e il polso.
Le fratture di vertebre e di femore sono un problema di rilevanza sociale, perché possono provocare disabilità.
Fattori di rischio nello sviluppo di osteoporosi
- Età avanzata (il fattore più rilevante)
- Sesso femminile
- Menopausa precoce
- Familiarità per fratture
- Peso corporeo inferiore alla norma
- Alimentazione povera di latticini
- Abuso di alcool
- Fumo di sigaretta
- Vita sedentaria e al chiuso
- Uso per lungo tempo di alcuni farmaci (in particolare il cortisone)
Mentre le prime 4 righe sono evidentemente non modificabili, molto può essere fatto per modificare i fattori descritti nelle righe successive.
Sono considerate primitive le forme di osteoporosi che compaiono dopo la menopausa e con l’avanzare dell’età, secondarie quelle determinate da alcune patologie (celiachia, diabete, iperparatiroidismo, artrite reumatoide) o farmaci (in particolare i cortisonici).
Come si manifesta
Si tratta di una malattia insidiosa, che per lungo tempo non dà segni o sintomi rilevanti.
Tra le manifestazioni cliniche possiamo avere:
- dolore osseo acuto, in particolare a livello delle vertebre, che potrebbe essere la spia di una frattura ossea (che può avvenire con traumi minimi o addirittura senza traumi)
- riduzione della statura
- modificazioni della postura
Come si fa la diagnosi
Oltre alla visita e agli esami di laboratorio (utili soprattutto per identificare le forme secondarie), esistono alcuni esami strumentali che permettono di identificare i pazienti affetti da osteoporosi.
MOC (mineralometria ossea computerizzata): è l’esame di riferimento per la diagnosi della patologia, anche se va integrata con altre informazioni. Viene eseguita a livello del femore e della colonna vertebrale, è rapida, indolore, con una minima esposizione a raggi X. Permette di quantificare la riduzione della massa ossea e calcolare il rischio di frattura. Andrebbe eseguita in tutte le donne dopo i 65 anni di età. In presenza di particolari fattori di rischio, va eseguita anche nel maschio e prima dei 65 anni nella donna.
Radiografia della colonna vertebrale dorso-lombo-sacrale: la sua esecuzione è utile nel sospetto di frattura vertebrale.
Prevenzione
Si basa sulla correzione dei vari fattori di rischio:
- astensione dal fumo
- uso moderato di alcol
- attività fisica regolare, che agisce anche attraverso il miglioramento della forza muscolare e dell’equilibrio
- adeguata assunzione di calcio e vitamina D
- esposizione al sole
Terapia
Esistono diversi farmaci che possono essere prescritti dal medico per rinforzare lo scheletro. L’utilizzo è obbligatorio dopo una frattura da fragilità, ma è indicato anche prima se il rischio supera una certa soglia. La rimborsabilità del trattamento da parte del Sistema Sanitario Nazionale obbedisce a criteri precisi di appropriatezza.
La MOC permette di monitorare gli effetti della terapia nel tempo. Dovrebbe essere ripetuta con la stessa apparecchiatura nella stessa struttura, ma non va ripetuta prima di 18-24 mesi.